Ed ecchece qua. Dopo quasi un anno di sofferente attesa, dopo mesi passati a dire “l’inverno sta arrivando, pe’ davvero stavolta“, che mia nonna ha commentato con un laconico “come tutti li anni“, aggiungendo anche il sempreverde “non esistono più le mezze stagioni“, dopo aver dribblato gli spoiler che manco Totti ai tempi d’oro, finalmente è arrivato il tanto agognato momento, poter cliccare play. Ed è stato subito amore. Tralasciando il fatto che mi sono bastati una decina di minuti per capire che avevo toppato alla grande lo schieramento del FantaGOT (con conseguente sfilza di imprecazioni, che il mio cane ha commentato con l’espressione “questa è tutta scema“), la settima stagione parte a bomba, con una puntata che ci fa capire fin da subito quale sarà l’andazzo. L’inverno è arrivato, e assume fin da subito una nuova accezione quasi karmica, attraverso il morso silenzioso ma letale di un lupo e la prorompente forza di un drago.
La scena iniziale di Dragonstone, episodio diretto da Jeremy Podeswa (Boardwalk Empire e True Detective), ci lascia alquanto perplessi, l’ultima cosa che ci aspettavamo di vedere era un Walder Frey che indiceva un banchetto per la sua numerosa prole. Lo shock ha ben presto lasciato il posto all’eccitazione. La giovane lupa strizza l’occhio a Charles Manson e con una mossa magistrale fa fuori l’intera casata dei Frey. “Bella Frey, che non lo sapevate che basta solo un lupo per far fuori un gregge di pecore?!” (presa in giro con un sottofondo di insulto). Momento topico che desideravamo vedere dal dì delle Nozze Rosse, che soddisfazione. Grazie Arya, davvero, sei la mejo. Completata la vendetta, cavalca verso sud, con mio grande disappunto, e si accampa con un gruppo di soldati dei Lannister, tra i quali spunta la graziosa testolina rossa di Ed Sheeran, e con nonchalance confessa di voler uccidere la Regina, dimostrando ancora una volta di avere più palle di tutti i suoi fratelli messi insieme. La vedo veramente brutta per la neo-auto-eletta Regina. Arya si riconferma il personaggio più letale della serie, con una furia omicida superiore a quella di Cersei. Sarà davvero lei ad ucciderla?
Ma dato che in Game of Thrones il pericolo non giace solamente nell’animo umano ma anche nel mondo del soprannaturale, ecco che arrivano dei fotogrammi a ricordarci che esistono anche i White Walkers, dai quali mi aspetto grandi cose in questa stagione, minimo devono buttare giù La Barriera. Bran, che ormai è diventato “colui che tutto vede e tutto sa“, arrivato alla Barriera avverte il neo-capo dei Guardiani Edd, che si addolora ancora di più, che il Night King sta arrivando per massacrarli tutti. Bella Edd, è stato bello finché è durato.
Sempre al nord Jon e Sansa sono intenti a discutere in un consiglio di guerra, indetto per decidere la migliore strategia contro i White. Jon sa poche cose, ma quelle che sa, le sa bene. Impone ai lord del nord di addestrare tutti, anche donne, vecchi e bambini, visto che i White non sono dei nemici classici ed ognuno deve sapere come difendersi, questa è di certo la mossa più giusta. Ovviamente non tutti sono contenti all’idea che anche le loro figlie debbano combattere e purtroppo si alza in piedi per esprimere la sua contrarietà Danny Glover. Povero Danny. Non finisce nemmeno la frase che si alza in piedi Sua Altezza Lyanna Mormont, futura regina di tutto il mondo conosciuto, pervasa da una particolare cazzim’ femminista, “Io il ferro lo uso per cacciare gli occhi ai miei nemici, mica per fare la maglia“, e Glover pippa. Lyanna è semplicemente meravigliosa.
Sotto gli occhi attenti di Baelish, i due cugini hanno il primo reale battibecco da quando si sono riuniti. Sansa, da vera donna del nord, vuole sterminare ciò che rimane della dinastia degli Umber e dei Kastark, rei di aver aiutato i Bolton. Jon, da vero difensore del nord, decide che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli e li grazia. All’ennesima rimostranza della rossa, Jon risponde piccato “eh, ciccia, qua sono io il Re, non tu“, e Sansa fa pippa, anche se poi per ripicca lo paragona candidamente a Joffrey. Parte della strategia prevede che i Bruti, guidati da Tormund, facciano da prima barriera insieme ai Guardiani della Notte. Ma ovviamente il capo del popolo libero non può partire senza prima dare un ultimo sguardo alla sua bella, Brienne, che dal canto suo fatica ancora a capire che cosa vuole Baelish da Sansa. Glielo facciamo un disegnino a Brienne, dai su, fatemela stare sul pezzo.
Ad Approdo del Re le cose non sembrano andare meglio. Cersei, con il capo cinto dalla corona, analizza con Jamie la situazione politica attuale e insieme concordano che sono in un mare di cacca fino al collo. La nuova Regina degli Andali chiede aiuto a Euron Greyjoy, a quanto pare assetato del sangue dei suoi nipoti. Ad Euron va il premio per il miglior stacce dell’episodio, “ehy, Cersei scegli me, in fondo ho una mare di navi, ma soprattutto ho DUE MANI INTERE“. Non so in quale momento D&D abbiano scritto questa scena, probabilmente erano appena stati disturbati al bagno, ma questa è davvero cattiva nei confronti di Jamie. Povero Jamie. In fondo non ha mai fatto niente di male, è stato solo vittima degli eventi, questo astio nei suoi confronti è insensato.
Quello a cui è andata sicuramente peggio è Sam, costretto a svolgere per tutto il giorno le mansioni più umili, tra cui pulire padelle piene di cacca, che sinceramente dopo avercene fatta vedere una le altre ce le potevano risparmiare, come tirocinio presso Vecchia Città. L’apprendistato è difficile da per tutto, mica solo in Italia. L’indomito uccisore di walkers però a na’ certa si stufa e decide di entrare di nascosto nella sezione proibita della biblioteca, dopo aver inutilmente chiesto aiuto al professor Lumacorno, ops, al maestro Ebrose (adoro quando citano Harry Potter!). Nei libri che ruba scopre che Dragonstone è in realtà una montagna fatta di vetro di drago, l’unica arma in grado di sconfiggere i walkers. Che Sam fosse entrato di fatto nel filone principale della storia l’avevamo capito quando quando è apparsa Vecchia Città nella sigla, ma che ne diventasse uno dei protagonisti, l’avevamo solo teorizzato. Che riesca anche a guarire Jorah?
Fa una piccola apparizione anche il Mastino e la banda di allegri furfanti, diretti verso la Barriera. Il percorso di redenzione di Clegane comincia a dare i suoi frutti, il Signore della Luce gli mostra il futuro nelle fiamme, un futuro fatto di morte e di zombie che abbattono muri di ghiaccio, avvalorando l’ipotesi che in questa stagione vedremo la caduta della Barriera, ennesimo spoiler ai fan lettori (che tu sia maledetto George!).
E finalmente arriva lei, con un sottofondo musicale deciso, la più bionda di tutta Westeros, l’argentea madre dei draghi, che dopo sei stagioni, cinque libri e tanti scassamenti di maroni, torna a casa. Percorre i corridoi del castello di Dragonstone, antica dimora di famiglia che necessita di una ristrutturazione, si ferma davanti alla mappa del paese e con un’espressione da “mo ce ripijamm tutt quell che è nuostr“, si gira verso Tyrion e gli dice “che famo? cominciamo?“. Bentornata Dany, mi mancava la tua rozzezza.
Come primo episodio di una stagione ridotta, Dragonstone, ha svolto egregiamente il suo lavoro. E’ riuscito a collegare i fili delle questioni rimaste in sospeso nella precedente stagione, in modo chiaro e deciso. Possiamo già anticipare le motivazioni che porteranno all’incontro tra Jon e Dany, abbiamo già il dubbio sul fatto che Cersei sopravviverà a questa stagione, possiamo prevedere lo scoppio di minimo due grandi battaglie. Dopo un lunghissimo giro tutti i pezzi del puzzle stanno andando al proprio posto, preparando un finale che ad oggi sembra decisamente fare l’occhiolino ai desideri dei fan, ma tanto è inutile che fate teorie o sperate, sul Trono di Spade si siederà Lyanna.
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Stay tuned